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Toolbox

Il toolbox di TEACHmi mira a dare risalto alla dimensione interculturale delle pratiche educative mediante la creazione di una serie di materiali didattici, strumenti e linee guida rivolte a docenti, dirigenti scolastici e altre figure si occupano di rispondere alle esigenze delle e degli studenti con background migratorio (di età compresa fra i 12 e i 18 anni).

Il toolbox affronta 6 tematiche:

Young Teacher
Topics

Le prime cinque sezioni propongono buone pratiche che sono state adattate all’ambito e al target del progetto del progetto e una serie di attività corredate di istruzioni e materiale da utilizzare in diversi ambienti di apprendimento. Al termine di ciascuna sezione, le e gli utenti possono cliccare su “Verifica le tue conoscenze” per testare quello che hanno imparato. I riferimenti bibliografici e i link servono ad approfondire i vari argomenti affrontati.

 

La sesta sezione presenta una raccolta di casi studio redatti dalle organizzazioni partner del progetto allo scopo di spingere a una riflessione in merito ai temi sensibili in contesti culturali e di individuare possibili soluzioni per superare le criticità evidenziate. Le e gli utenti possono condividere i rispettivi punti di vista sul forum online di TEACHmi.

Per saperne di più

Al centro del toolbox vi è il tentativo di includere le e gli studenti provenienti da Paesi terzi nei percorsi scolastici, attraverso il ricorso a un insieme di risorse e attività atte ad assistere il corpo docente in un compito tanto complesso, ponendo particolare attenzione alle lingue di scolarizzazione.

Le e gli studenti con background migratorio faticano a sentirsi accettati nel Paese di accoglienza e ciò costituisce uno dei principali ostacoli all’integrazione: la paura del rifiuto, dei fallimenti scolastici, dei malintesi, la vergogna associata al fatto di essere stati costretti a fuggire dalle proprie case, traumi non riconosciuti, ulteriori barriere linguistiche e culturali, differenze nei sistemi educativi. A volte, sono le e i docenti a creare involontariamente degli ostacoli, a causa dello scarso tempo a disposizione che impedisce loro di conoscere le vicende personali di ogni studente.

La prima sezione introduce il concetto delle lingue di scolarizzazione. Per aiutare le e gli studenti ad apprendere la lingua del paese di accoglienza, proponiamo delle buone pratiche di mentoring fra pari, sulla scorta del progetto TANDEM NOW. Tale metodologia offre delle opportunità uniche per permettere a persone della stessa età di instaurare dei legami.

 

La seconda sezione “Imparare a conoscere le varie culture – quali sono le loro caratteristiche?” parla del complesso concetto di cultura. Comprenderne il significato, infatti, è essenziale per instaurare dei rapporti interpersonali sani e plasmare la nostra identità. Lo storytelling può contribuire a ridurre gli stereotipi, valorizzare la diversità e favorire un atteggiamento empatico all’interno della classe, diffondendo la cultura del rispetto dei diritti umani.

Eppure, per molte persone, la diversità culturale e l’educazione interculturale sono sinonimo di conflitto. Le competenze interculturali sono essenziali per prevenirli. La sezione n.3 mira proprio a rafforzare la consapevolezza e la sensibilità culturale a partire dall’analisi degli incidenti critici, una buona pratica proposta da Cohen-Emerique.

La sezione n.4 propone il ricorso ai circle time come buona pratica volta a trasformare le differenze culturali in un’opportunità di scoperta, comprensione e crescita allo scopo di potenziare le competenze del corpo docente per quanto attiene alla gestione della diversità.

Quindi, la sezione n.5 propone un approccio ludico per promuovere i valori dell’Unione europea e la cittadinanza attiva allo scopo di istillare un forte senso di appartenenza nelle e negli studenti.

Infine, mediante l’analisi di diversi scenari, la sezione n.6 consente alle e agli insegnanti di migliorare la propria capacità di individuare dei temi sensibili in contesti multiculturali e sviluppare delle soluzioni atte ad affrontarli.

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