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Sezione n.2

Imparare a conoscere le varie culture – quali sono le loro caratteristiche?

Introduzione

 

I discorsi relativi all’integrazione e all’inclusione sociale delle e degli studenti con background migratorio implicano una riflessione più ampia sul concetto di cultura. Come descritto nella Dichiarazione Universale dell’UNESCO sulla diversità culturale¹, la cultura è un fenomeno complesso, per via della sua natura dinamica e in continua evoluzione, per via del suo stretto legame con un contesto specifico e per via della soggettività delle persone, e quindi dovrebbe essere vista come:

Un insieme di caratteristiche spirituali, materiali, intellettuali ed emotive della società o di un gruppo sociale, [che comprende] arte, letteratura, stili di vita, modi di vivere insieme, sistemi di valori, tradizioni e convinzioni.

Conoscere il significato di cultura è fondamentale per orientare le nostre relazioni e formare il modo in cui percepiamo la nostra identità. In tale contesto, pertanto, occorre cooperare per promuovere l’interculturalità e combattere contro discriminazioni e stereotipi.

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1 UNESCO (2001). Dichiarazione universale sulla diversità culturale. Università del Minnesota. Biblioteca dei diritti umani:
http://hrlibrary.umn.edu/instree/culturaldiversity.html

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Guarda il video per saperne di più sui temi affrontati nella sezione n.2.

Come possiamo sconfiggere gli stereotipi e prevenire atteggiamenti discriminatori?

Le scuole svolgono un ruolo importante, poiché costituiscono degli spazi unici in cui persone appartenenti a culture diverse possono incontrarsi, contribuendo alla creazione di una società interculturale che riconosce e rispetta le differenze socioculturali². L’interculturalità può essere così definita:

L’esistenza e l’interazione fra diverse culture e la possibilità di generare espressioni culturali condivise mediante il dialogo e il rispetto reciproco³.

L’educazione interculturale rifiuta ogni categorizzazione o generalizzazione riguardo a culture o persone, ogni divisione fra “noi” e “loro”, ogni tipo di gerarchia. Per ogni docente, la scelta di adottare metodi interculturali volti a promuovere l’inclusione sociale implica, innanzitutto, un processo di analisi della propria identità, il sostegno alla diversità e la gestione di questione politiche e sociali in maniera rispettosa e scevra da pregiudizi. Occorre essere capaci di stimolare la curiosità e l’interesse delle e degli studenti verso gli altri, nonché gestire situazioni conflittuali e facilitare i rapporti interpersonali. Quando si lavora con persone con background migratorio, è importante dedicare del tempo allo studio delle loro origini, interessi, desideri ed esigenze e superare le barriere linguistiche.

 

Lo storytelling costituisce una buona pratica atta a stimolare nelle e negli studenti la curiosità verso le altre culture, il pensiero critico e la consapevolezza e aiuta le e gli insegnanti nella creazione di classi interculturali. Ci serviremo, in questo caso, dell’esempio del progetto LISTEN – Learning from Intercultural Storytelling, in cui lo storytelling è stato utilizzato ai fini della formazione delle e degli studenti adulti e rifugiati attraverso trasmissioni radiofonico. L’approccio è stato, quindi, adattato alle scuole secondarie proponendo diverse modifiche, dall’uso di immagini, ispirate al gioco da tavolo Dixit, al ricorso alle tecnologie digitali.

 

Lo storytelling può contribuire a eliminare gli stereotipi, valorizzare la diversità e promuovere l’empatia nelle classi. Al termine della sezione potrai valutare le tue competenze e conoscenze e individuare pregiudizi e stereotipi nascosti che potrebbero ostacolare la creazione di ambienti di apprendimento interculturali. Per vedere che cosa hai imparato clicca su “Verifica le tue conoscenze!”

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2 Berry, JW 2005. Acculturazione: vivere con successo in due culture. Giornale internazionale delle relazioni interculturali, 29, 697–712

3 UNESCO (2005). La Convenzione del 2005 sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali. UNESCO: https://en.unesco.org/creativity/convention/texts

Video

Obiettivi Specifici

Insegnanti:

  • Aiutare le e gli studenti a conoscere le culture e a riconoscere le differenze culturali

  • Creare delle classi inclusive e interculturali

  • Stimolare la curiosità in merito ai diversi background culturali, aumentare la tolleranza e ridurre pregiudizi e xenofobia in ambito scolastico

  • Superare le barriere linguistiche

Studenti:

  • Riflettere sulle differenze socio-culturali per conoscere meglio gli altri

  • Migliorare la propria capacità di collaborare e sviluppare la propria creatività

  • Imparare a comunicare a dispetto delle barriere linguistiche

Obiettivi / Risultati

Risultati di apprendimento

Insegnanti:

  • Servirsi dello storytelling per promuovere l’inclusione sociale delle e degli studenti

  • Decostruire i costrutti sociali, analizzare il proprio modo di approcciare i concetti di cultura e interculturalità

  • Comprendere meglio le e gli studenti con background culturali e fornire loro un supporto in linea con le loro esigenze

Studenti:

  • Familiarizzare con concetti elementari relativi all’identità delle persone

  • Riconoscere e valorizzare le differenze socioculturali

  • Contribuire alla creazione di ambienti di apprendimento inclusivi e interculturali

Buone pratiche

 

Sono numerosi i metodi partecipativi che possono essere utilizzati per affrontare le questioni relative ai diritti umani, non a caso lo storytelling svolge un ruolo fondamentale in questo senso poiché consente di mettere in relazione diverse esperienze e costruire una cultura universale dei diritti umani⁴.

Il progetto LISTEN – Learning from Intercultural Storytelling focused on the use of oral storytelling (2016-2018) mirava a promuovere l’uso della narrazione orale per contribuire all’integrazione delle persone rifugiate, dando loro voce. Il progetto era incentrato, in particolare, sulla radio e su altri sistemi di trasmissione come strumenti attraverso i quali condividere le storie delle persone rifugiate per contribuire a rafforzare la loro autostima e il loro senso di appartenenza a una comunità. Inoltre, le organizzazioni partner di LISTEN hanno sviluppato un sistema di convalida – LEVEL5 – per porre in evidenza i progressi delle e dei partecipanti, affinché questi ultimi acquisissero fiducia in loro stessi. 

LISTEN ha optato per questo approccio allo scopo di favorire la costruzione di ponti fra la comunità di persone rifugiate e la società del Paese di accoglienza, aprire una finestra sulle altre culture, esaltare l’importanza dell’empatia e della sensibilità culturale.

La pratica dello storytelling è particolarmente utile in ambito formativo poiché presenta dei vantaggi unici dal punto di vista pedagogico, personale e sociale: non contribuisce solo a motivare le e gli studenti, ma aumenta anche la consapevolezza personale e culturale, migliora la capacità di comprendere e rispettare le differenze e comunicare fra persone appartenenti a culture differenti⁵. Per le persone rifugiate tale metodologia è ancora più importante, per via delle esperienze traumatiche vissute da molti di loro.

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4 Chin, K. & Rudelius-Palmer, K. (2010) La narrazione come strumento relazionale e strumentale per affrontare la giustizia razziale. Razza/etnia: contesti globali multidisciplinari, 3, 2, 265–81. Indiana University Press.

5  LISTEN. A proposito di Ascolta. Ascolta: https://listen.bupnet.eu/

Buone pratiche

ADATTAMENTO:

 

Abbiamo riadattato la pratica dello storytelling per rispondere alle esigenze delle scuole secondarie e promuovere attraverso diverse attività l’inclusione sociale delle persone migranti da poco arrivate nel Paese ospitante. Al di là dei vantaggi legati all’apprendimento delle lingue (come evidenziato nella sezione n.1) lo storytelling costituisce uno strumento essenziale per il dialogo interculturale e la decostruzione di stereotipi e pregiudizi e, dunque, aiutare le persone migranti a riallacciare i legami con il loro patrimonio culturale e la loro identità.

Di recente le tecniche di storytelling si sono sempre più digitalizzate, grazie ai social media e ad altre piattaforme online. Alcune ricerche svolte di recente in Italia indicano che grazie allo storytelling “le persone con background migratorio possono ideare delle storie che danno loro la possibilità di esprimersi e riflettere su episodi di discriminazione”⁶.

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6 Rutta, CB, Schiavo, G., & Zancanaro, M. (2019). Storytelling digitale basato sui fumetti per l'espressione di sé: un caso di studio esplorativo con i migranti. [Atti della 9a Conferenza internazionale sulle comunità e le tecnologie - Trasformare le comunità]

Ma per prima cosa, analizziamo gli elementi chiave dello storytelling e prendiamo in esame alcuni suggerimenti per servirci di questa metodologia!

Le storie fanno parte della nostra vita quotidiana, ma non tutte hanno lo stesso impatto emotivo. Quando si raccontano storie di vita vissuta, occorre fare delle ulteriori considerazioni, dal momento che alcuni racconti potrebbero suscitare un senso di vergogna o evidenziare delle fragilità. Ciò vale soprattutto per le persone rifugiate e immigrate che hanno vissuto dei momenti particolarmente duri.

Quando crei una storia, tieni conto della rilevanza che può avere per chi ascolta e le ragioni che ti hanno spinto a raccontarla. Ricorda che deve avere un’introduzione, una parte centrale e un finale e non dimenticare di parlare di te, scegliendo le esperienze personali che desideri condividere. La storia viene spesso narrate in prima persona, di seguito aggiungiamo alcuni suggerimenti per chi facilita l’attività:

Parlare lentamente e in maniera chiara, modulando il tono della voce per adattarlo alle emozioni

Dare alle e ai partecipanti abbastanza tempo per pensare, porre domande e fare dei commenti

Ispirare fiducia, invitando ad esprimere liberamente le emozioni

Stabilire obiettivi e contenuti chiari per le varie attività

Mostrarsi interessati alle storie narrate dalle e dagli studenti

Mostrare la propria flessibilità, apertura e curiosità

Se desideri stimolare la tua creatività, presta attenzione all’ambiente circostante⁷. Trova un posto tranquillo e comodo in cui lavorare con le e gli studenti; qualora tu non possa scegliere dove tenere le sessioni, abbellisci lo spazio a tua disposizione, appendendo delle illustrazioni alle pareti, portando delle piante e delle luci adeguate. Quindi, organizza delle sessioni con cadenza regolare per aiutare le e gli studenti ad aprirsi grazie allo storytelling.

Non lasciarti scoraggiare se le e i tuoi studenti pensano di non essere dotati di immaginazione o di non avere nessuna storia interessante da raccontare. Puoi superare queste resistenze con delle attività di riscaldamento (cfr. gli esercizi elencati nella scheda relativa all’attività n.1). Ecco alcune attività tratte dal manuale di LISTEN⁸:

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7 ASCOLTA. A proposito di Ascolta. Ascolta: https://listen.bupnet.eu/

8 Ibid.

steps

Ecco alcuni spunti prima di cominciare l’attività:

  • Sguardi e gesti conferiscono ancor più significato alle parole.

  • Chi ascolta non è mai un soggetto passivo, dal momento che immagina il mondo evocato dalle tue parole.

  • Nessuno sa che sei nervosa/o! Respira con calma, sii orgogliosa/o e rimani concentrata/o.

Attività

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Riferimenti bibliografici e strumenti utili

        https://www.coe.int/en/web/education/documentary-the-competences-we-need

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