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Sezione 4

Aspetti della gestione della diversità e della mediazione culturale per docenti

Introduzione

 

Un ambiente interculturale presuppone un atteggiamento rispettoso nei confronti del background di ciascuna studentessa e di ciascuno studente per consentire alla diversità culturale di trovare la sua piena espressione. Essa non consiste semplicemente l’accettazione delle altre culture, ma è anche curiosità, interesse e celebrazione delle differenze.

La diversità culturale è così definita nella dichiarazione universale dell’UNESCO sulla diversità culturale:

La cultura assume forme diverse nel tempo e nello spazio. La diversità si rivela attraverso gli aspetti originali e le diverse identità presenti nei gruppi e nelle società che compongono l'Umanità. Fonte di scambi, d'innovazione e di creatività, la diversità culturale è, per il genere umano, necessaria quanto la biodiversità per qualsiasi forma di vita. In tal senso, essa costituisce il patrimonio comune dell'Umanità e deve essere riconosciuta e affermata a beneficio delle generazioni presenti e future (Articolo 1)¹

In che modo, dunque, si può trasformare l’identità culturale in uno strumento di conoscenza anziché in un pericolo o in qualcosa da ignorare? Come si può trasformare la diversità culturale in un valore aggiunto anziché in un pericolo da ignorare? Occorrono delle competenze specifiche nel campo della gestione della diversità e della mediazione culturale. Il sociologo Milton Bennett ha descritto questo graduale processo di trasformazione dall’etnocentrismo all’etnorelativismo, suddividendolo in sei passaggi del Modello di sviluppo della sensibilità culturale (Developmental Model of Intercultural Sensitivity - DMIS):

  1. Negazione: l’individuo nega l’esistenza di altre culture erigendo una barriera fisica e psicologica, isolando e creando una netta linea di separazione.

  2. Difesa: L’individuo reagisce alla minaccia posta da altre culture denigrandole (ricorso a stereotipi negativi) o esaltando le proprie radici culturali.

  3. Minimizzazione: Le differenze culturali sono riconosciute solo a parole, mentre in realtà si ritiene che tutte le culture si assomiglino.

  4. Accettazione: Le differenze culturali sono accettate e rispettate. Accettare, tuttavia, non significa concordare;

  5. Adattamento: L’individuo sviluppa la capacità di cambiare i propri punti di riferimento per adattarsi a diversi punti di vista grazie alla propria empatia e tendenza al pluralismo.

  6. Integrazione: nel momento in cui si raggiunge l’integrazione si è in grado di guidare gli altri in questo percorso e promuovere l’unità fra diversi modelli culturali².

  

Questo modello dimostra che i conflitti possono derivare dall’ignoranza di una cultura e sottolineano l’importanza di discutere con le e gli studenti di altri sistemi di valori.

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1 UNESCO (2001). Dichiarazione universale sulla diversità culturale. Università del Minnesota. Biblioteca dei diritti umani:http://hrlibrary.umn.edu/instree/culturaldiversity.html

2 BENVENUTI. (2019):https://welcomm-europe.eu/materiale-formativo/

Video
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Guarda il video per saperne di più sui temi affrontati nella sezione n.4.

Comunicazione efficace, capacità di risoluzione dei problemi e negoziazione sono la chiave per una gestione fruttuosa dei conflitti.

Allo scopo di aiutare le e gli insegnanti a potenziare le loro competenze in materia di gestione della diversità e mediazione culturale, ci serviremo della buona pratica di VVOB³ Ecuador per quanto concerne il ricorso ai cerchi o circoli riparativi. Tale pratica è stata adattata alle scuole secondarie e, in particolare, alle esigenze delle e degli studenti con background migratorio. Inoltre, è stata ulteriormente modificata attraverso una serie di attività pratiche incentrate sull’educazione socio-emotiva e sull’apprendimento basato sui punti di forza per la creazione di percorsi di apprendimento individuali in grado di stimolare la partecipazione attiva di tutte e tutti.

Per saperne di più sull’apprendimento basato sui punti di forza, vi invitiamo a dare un’occhiata alla
Guida sull’apprendimento basato sui punti di forza  contenuta nel manuale di TEACHmi.

Una volta conclusa la sezione, clicca su “Verifica le tue conoscenze!” per testare le conoscenze acquisite in merito ai cerchi o circoli riparativi allo scopo di mediare fra culture diverse e superare ogni conflitto.

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3 Fondata nel 1982, VVOB-educazione per lo sviluppo è un'organizzazione senza scopo di lucro, commissionata dai governi fiammingo e belga per rafforzare la qualità dell'istruzione nei paesi in via di sviluppo. con sede a Bruxelles, l'organizzazione è ora attiva in 10 paesi. Scopri di più:https://www.vvob.org/en/education/expertis

Obiettivi Specifici

Insegnanti:

  • Combattere la discriminazione e la segregazione nei confronti delle e degli studenti con background migratorio

  • Creare un ambiente di apprendimento tranquillo e aperto, libero da pregiudizi e stereotipi

  • Trasformare la diversità culturale in un punto di forza mediante la creazione di ambienti di apprendimento accoglienti e approcci aperti.

Studenti:

  • Sentirsi al sicuro, apprezzate/i e in grado di imparare

  • Essere consapevoli, accettare gli altri e saper mediare fra persone appartenenti a culture diverse

  • Fare propri nuovi metodi e comportamenti allo scopo di gestire la diversità culturale

Obiettivi / Risultati

Risultati di apprendimento

Insegnanti:

  • Servirsi dei cerchi o circoli riparativi per creare delle classi aperte

  • Riconoscere i potenziali scontri fra culture diverse e servirsi dei cerchi o circoli riparativi per prevenirli/risolverli

  • Alimentare la curiosità delle e degli studenti riguardo alle altre culture e trasformare la diversità in uno stimolo positivo

Studenti:

  • Essere consapevoli delle proprie emozioni in un ambiente aperto e tollerante allo scopo di prevenire malintesi

  • Rispettare valori e culture differenti

  • Applicare approcci costruttivi per risolvere le tensioni date dall’ambiente multiculturale

Buone Pratiche

 

L’esposizione di minori a maltrattamenti o abusi può avere degli effetti deleteri sul loro rendimento scolastico e sulla loro autostima, e nel peggiore dei casi può spingerli ad adottare comportamenti ad alto rischio o distruttivi. La violenza nelle scuole è un grave problema in Ecuador. Allo scopo di comprendere meglio la portata delle violenze in ambito educativo, VVOB Ecuador ha condotto un sondaggio con 105 membri dei dipartimenti che si occupano di counselling studentesco: il 17% delle e degli studenti ha dichiarato di percepire la violenza come un problema serio a scuola.

Pertanto, nel 2016, VVOB Ecuador ha organizzato tre laboratori sulle pratiche riparative nel campo della formazione con le professioniste e i professionisti in psicologia e psicologia educativa dei Dipartimenti di counselling studenteschi per conto del ministero dell’istruzione. A tale operazione, è seguita una campagna informativa in diverse scuole. L’ approccio riparativo è stato ben accolto dalle professioniste e dai professionisti, dal momento che l’80% di loro ha adottato questo approccio e la restante parte programmava di farlo⁴. Nel 2017, il Ministero dell’Istruzione e VVOB hanno portato avanti un laboratorio sulle pratiche riparative rivolto al personale scolastico⁵.

La centralità dell’approccio riparativo è stata ribadita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel suo “Rapporto del Segretario Generale sulla protezione dei minori contro gli abusi” (giugno 2016) secondo cui costituisce uno strumento efficace per la prevenzione, l’individuazione e il superamento delle violenze scolastiche, attraverso la promozione di valori quali la trasparenza, l’empatia, l’uguaglianza, l’empowerment e il coinvolgimento dell’intera comunità⁶.

Pertanto, le azioni riparative costituiscono delle buone pratiche ai fini della creazione di rapporti sani atti a creare contesti in cui sia possibile una coesistenza armoniosa. Sebbene VVOB Ecuador si sia concentrata sulla prevenzione/risoluzione di casi di violenza scolastica, suggeriamo di servirsi dei cerchi o circoli riparativi allo scopo di dare alle e agli studenti l’opportunità unica di condividere le loro esperienze e le loro sensazioni, adottare un atteggiamento critico rispetto ai loro comportamenti e più proattivo riguardo alle azioni volte a riparare i danni fatti ad altri.

Le pratiche riparative si basano su processi decisionali e di apprendimento partecipativi. Sono stati inizialmente utilizzati nel campo della giustizia penale allo scopo di ricreare dei rapporti umani all’interno della comunità ponendo rimedio ai danni causati alle vittime, anziché punire l’autore del reato.

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4 VVOB Ecuador (2016). Pratiche restaurative in ambiti educativi. VVOB: https://ecuador.vvob.org/noticia/practicas-restaurativas-en-ambitos-educativos

5 VVOB Ecuador (2017). Formación en Practicas Restaurativas para profesionales DECE. VVOB: https://ecuador.vvob.org/noticia/formacion-en-practicas-restaurativas-para-profesionales-dece-en-apoyo-al-plan-nacional-de-co

6 Ibid.

Buone Pratiche

ADATTAMENTO:

 

Abbiamo adattato la buona pratica dei cerchi o circoli riparativi alle scuole secondarie per un particolare gruppo target all’interno degli ambienti multiculturali: le e gli studenti con background migratorio. Inoltre, abbiamo modificato tale approccio suggerendo una serie di attività atte a contribuire al potenziamento delle competenze delle e degli studenti per creare un ambiente tranquillo e amichevole.

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6 Rutta, CB, Schiavo, G., & Zancanaro, M. (2019). Storytelling digitale basato sui fumetti per l'espressione di sé: un caso di studio esplorativo con i migranti. [Atti della 9a Conferenza internazionale sulle comunità e le tecnologie - Trasformare le comunità]

Che cosa sono i cerchi o circoli riparativi?

I cerchi o circoli riparativi sono uno degli strumenti ritenuti più efficaci per la prevenzione, la gestione e la risoluzione dei conflitti, grazie a una maggiore partecipazione di ogni soggetto alla creazione di una comunità più coesa⁷. Aiutano a costruire un ambiente sicuro in cui tutte e tutti possano raccontare la propria storia e il proprio punto di vista, essere ascoltati e sentirsi apprezzati, instaurare dei legami più stabili e duraturi e promuovendo un dialogo all’insegna del rispetto. Hanno diverse funzioni, fra cui: risoluzione dei conflitti, processo decisionale, scambio di informazioni, sviluppo di relazioni e revisione dei contenuti delle lezion⁸.

I cerchi o circoli riparativi possono contribuire al potenziamento delle competenze socio-emotive, dal momento che richiedono alle e ai partecipanti capacità come la pazienza, l’umiltà, il rispetto, l’ascolto, la fiducia e il senso di responsabilità.

In ambito educativo, possiamo distinguere tre principali tipi di cerchi o circoli riparativi⁹:

 

  • Proattivi: volti a consolidare i rapporti interpersonali e il senso di appartenenza a una comunità;

  • Preventivi: volti a individuare possibili situazioni conflittuali e prevenire eventuali rischi;

  • Reattivi: volti a risolvere i conflitti avvenuti, analizzando le reazioni delle parti coinvolte e prevenire eventi simili in

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7 VVOB Ecuador (2016). Pratiche restaurative in ambiti educativi. VVOB:https://ecuador.vvob.org/noticia/practicas-restaurativas-en-ambitos-educativos

8 Watchel, T. (2016). Definizione di restauro. IIRP:https://www.iirp.edu/restorative-practices/defining-restorative/

9 VVOB Ecuador. Restauro. La vita in famiglia. Cartilla de apoyo formativo. VVOB:https://ecuador.vvob.org/sites/ecuador/files/2020_ecuador_eftp_cartilla_practicas_restaurativas_los_circulos_restaurativos.pdf

Restorative Circles

In che modo si possono ricreare i cerchi o circoli riparativi?

Scarica le istruzioni dal Manuale di TEACHmi.

Ci sono due formati¹⁰:

A volte è possibile proporre un terzo formato¹¹:

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10 Ibid.

11  Watchel, T. (2016). Definizione di restauro. IIRP:https://www.iirp.edu/restorative-practices/defining-restorative/

E nel caso in cui non si possa organizzare in presenza?

I cerchi o circoli riparativi diventano virtuali! È possibile servirsi di diverse piattaforma online a tale scopo, ma bisogna essere consapevoli del fatto che determinati significati, legati ai gesti e al linguaggio del corpo, potrebbero sfuggire.

Di seguito elenchiamo alcuni suggerimenti per chi modera i cerchi o circoli riparativi¹²:

  • Pianificare con anticipo la sessione individuando degli obiettivi chiari

  • Elaborare una serie di domande (almeno 3-5) che consentano di raggiungere l’obiettivo stabilito

  • Stabilire delle regole insieme alle e ai partecipanti

  • Creare un ambiente accogliente

  • Adottare un tono di voce calmo e positivo per consentire a tutte e tutti di partecipare

  • Trasmettere un senso di appartenenza, fiducia e sicurezza

Oltre a processi più formali, suggeriamo alle e agli insegnanti di adottare aspetti delle prassi riparative nel loro lavoro quotidiano, quali¹³:

  • Affermazioni riguardanti lo stato d’animo: comunicare sentimenti, ad es., quando una/uno studente adotta un comportamento poco rispettoso, è possibile reagire in questa maniera “Quando fai così, mi sento triste/delusa/o”.

  • Domande riguardanti lo stato d’animo: aiutare le persone a riflettere sulle ricadute che il loro comportamento può avere sugli altri, ponendo domande specifiche sia a perpetratori sia a vittime. Ecco alcuni esempi che possono aiutarti in questo processo:

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12 VVOB Ecuador. Restauro. La vita in famiglia. Cartilla de apoyo formativo. VVOB:https://ecuador.vvob.org/sites/ecuador/files/2020_ecuador_eftp_cartilla_practicas_restaurativas_los_circulos_restaurativos.pdf

13 Watchel, T. (2016). Definizione di restauro. IIRP:https://www.iirp.edu/restorative-practices/defining-restorative/

Perpetratori:

  • Che cosa è successo?

  • Che cosa stavi pensando in quel momento?

  • A cosa hai pensato da quando è avvenuto il fatto?

  • Chi hai danneggiato col tuo comportamento?

  • Come pensi di rimediare?

Vittime:

  • Che cosa hai pensato quando hai capito che cosa era accaduto?

  • Quali conseguenze ha avuto l’accaduto?

  • Qual è stata la conseguenza per te peggiore?

  • Quale rimedio pensi possa essere adatto?

Suggerimenti per le e gli insegnanti:

I contenuti dei cerchi o circoli riparativi possono essere modificati in base alle esigenze e agli obiettivi della classe. Ma ricorda di consentire a tutte e tutti di partecipare ed essere ascoltati in un ambiente sicuro e accogliente.

Attività

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Strumento di valutazione ★4

Riferimenti bibliografici e link utili:

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